Iniziativa Responsabile "Sequenziamento del Genoma del Neonato (RINGS)"
Codice: RLR12020013502
Domande dal: 15/07/2020 , ore 19:00
Scade il: 30/09/2020 , ore 23:59
L’iniziativa “Sequenziamento genomico del neonato (RINGS)” è volta ad ottenere un’analisi: 1. delle attività/progetti esistenti a livello regionale, nazionale ed internazionale in questo ambito; 2. delle informazioni presenti in Lombardia per effettuare la simulazione applicata al contesto lombardo del sequenziamento genomico come standard tecnologico.
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Domande dal: 15/07/2020 , ore 19:00
Scade il: 30/09/2020 , ore 23:59
Scheda informativa
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Possono presentare gli studi di fattibilità in forma singola o associata:
- soggetti giuridici pubblici
- soggetti giuridici privati.
A titolo esemplificativo: enti di ricerca, strutture sanitarie, imprese.
I soggetti (ad esclusione dei pubblici) devono altresì autocertificare, ai sensi degli artt. 46 e 47 del dpr n. 445/2000, il possesso dei seguenti requisiti (la modulistica è scaricabile dalla sezione bandi del portale istituzionale di Regione Lombardia all’indirizzo www.bandi.regione.lombardia.it ):
- di non trovarsi in difficoltà ai sensi degli orientamenti comunitari sugli aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese in difficoltà (ex art. 2 comma 18 del Regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione del 17 giugno 2014);
- di non essere sottoposti a qualsivoglia procedura concorsuale prevista dal R.D. n. 267/1942 e successive modificazioni (a titolo esemplificativo e non esaustivo: procedure di fallimento e di concordato , anche preventivo, ancorché omologato), procedura esecutiva e/o comunque di non trovarsi in stato di insolvenza e/o procedura di ristrutturazione del debito e/o situazione di crisi – anche temporanea- economica imprenditoriale; a tal fine i soggetti devono garantire la propria affidabilità e solvibilità autocertificando l’inesistenza di situazioni di insolvenza attestabili dalla Centrale Rischi di Banca d’Italia (Circolare n. 139 dell’11.2.1991, aggiornato al 29 aprile 2011 - 14° aggiornamento).
- ai fini dell’erogazione del contributo i soggetti beneficiari di natura privata devono altresì dichiarare di non essere destinatari di ingiunzioni di recupero per effetto di una decisione di recupero adottata dalla Commissione europea ai sensi del Reg. (UE) 1589/2015 in quanto hanno ricevuto e successivamente non rimborsato o non depositato in un conto bloccato aiuti che lo Stato è tenuto a recuperare in esecuzione di una decisione di recupero adottata dalla Commissione Europea.
Tutti i soggetti beneficiari devono avere all’atto della domanda una sede operativa attiva in Lombardia oppure impegnarsi a costituirla prima della prima erogazione del contributo pena la decadenza.
Non è ammessa la presentazione contemporanea, da parte dello stesso Soggetto Richiedente, di più domande di partecipazione. Tale divieto vale anche per i soggetti associati.
Tutti i soggetti privati devono rendere all’atto della domanda:
- le informazioni necessarie alla verifica della documentazione antimafia. A tal fine dovranno essere prodotte le dichiarazioni sostitutive dei beneficiari privati ai sensi del D.P.R. 445/2000 artt. 46 e 47, riguardanti la dichiarazione dei familiari conviventi compilate utilizzando la modulistica da scaricare dal sito internet della Prefettura di competenza dove hanno sede legale le imprese;
- le Informazioni necessarie alla verifica della regolarità contributiva.
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L’obiettivo dell’iniziativa consiste nel promuovere un’analisi (attraverso uno studio di fattibilità) al fine di verificare la sostenibilità dell’utilizzo delle tecniche di “whole genome sequencing” (WGS) nell’ambito delle politiche pubbliche regionali.
A livello operativo lo studio è prodromico all’introduzione di un programma di screening del genoma dei nuovi nati in Lombardia, affiancandolo agli attuali programmi di screening già in essere.
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1.350.000,00
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Le risorse economiche messe a disposizione da Regione Lombardia ammontano a 1.350.000,00 euro.
Ad ogni studio di fattibilità verrà riconosciuto un contributo a fondo perduto massimo di 450.000,00 euro.
Ai soggetti pubblici che dichiarino di svolgere esclusivamente attività non-economiche o attività economiche meramente ancillari è riconosciuto un contributo pari al 100% dei costi ammissibili.
Ai soggetti privati è riconosciuta un’intensità di aiuto massima pari al 50% dei costi ammissibili (art. 25 comma 5 lett d), nel rispetto di quanto previsto al successivo paragrafo 6.
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L’agevolazione non rileva ai fini dell’applicazione della disciplina degli aiuti di stato nel caso in cui i beneficiari dichiarino di svolgere esclusivamente attività non economiche o attività economiche meramente ancillari, ai sensi dei paragrafi 17, 18, 19 e 20 di cui al punto 2.1.1 della Comunicazione UE n. 2014/C 198/01.
Fatti salvi i casi di cui sopra il contributo è concesso ed erogato nel rispetto del regime SA.55916 e del Regolamento (UE) n. 651/2014 del 17 giugno 2014 che dichiara alcune categorie di aiuti compatibili con il mercato interno in applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato ed in particolare nell’alveo dell’articolo 25 (aiuti a progetti di ricerca e sviluppo) comma 2 lettera D (studi di fattibilità)
Sono confermati i principi generali del Reg. UE 651/2014 dall’art.1 all’art.12, nonché le definizioni pertinenti alla presente iniziativa e si applicano ai costi ammissibili i seguenti articoli e commi:
Articolo 25 “Aiuti a progetti di ricerca e sviluppo”:
- il progetto di ricerca e sviluppo deve sviluppare uno studio di fattibilità (comma 2, lettera d);
- i costi ammissibili per gli studi di fattibilità corrispondono ai costi dello studio (comma 4);
- l’intensità di aiuto è pari a massimo 50% dei costi ammissibili (comma 5 lettere d).
Si precisa che, ai sensi della definizione n. 87 del REG (UE) 651/2014, per «studio di fattibilità» si intende: la valutazione e l'analisi del potenziale di un progetto, finalizzate a sostenere il processo decisionale individuando in modo obiettivo e razionale i suoi punti di forza e di debolezza, le opportunità e i rischi, nonché a individuare le risorse necessarie per l'attuazione del progetto e, in ultima analisi, le sue prospettive di successo.
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La domanda, corredata della documentazione necessaria, dovrà essere debitamente sottoscritta dal legale rappresentante del soggetto proponente con firma digitale, pena la non ammissibilità della domanda e dovrà essere trasmessa via PEC all’indirizzo ricercainnovazione@pec.regione.lombardia.it.
La domanda potrà essere presentata a far data dal 15 luglio 2020 al 30 settembre 2020 compreso, pena esclusione della stessa.
Non saranno ricevibili domande presentate in formato cartaceo o secondo una modalità diversa da quella appositamente indicata.
Per presentare la domanda il soggetto proponente deve disporre:
- di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC);
- di una marca da bollo di euro 16,00, applicata sulla copia cartacea della domanda, da stampare e conservare presso il soggetto sottoscrivente la domanda stessa. Sono esenti i soggetti pubblici (D.P.R. 26 Ottobre 1972, N. 642);
- firma telematica (digitale o elettronica) del legale rappresentante del soggetto proponente.
La domanda di partecipazione dovrà essere corredata dei seguenti allegati, scaricabili dal sito www.bandi.regione.lombardia.it, anch’essi sottoscritti digitalmente dal legale rappresentante:
- la Proposta che descriva sinteticamente come verranno sviluppati i contenuti dello studio di fattibilità di cui al precedente paragrafo 3;
- le autodichiarazioni di cui al paragrafo 4, utilizzando esclusivamente la modulistica disponibile sul sito istituzionale regionale;
- le informazioni necessarie alla verifica della documentazione antimafia. A tal fine dovranno essere prodotte le dichiarazioni sostitutive dei beneficiari privati ai sensi del D.P.R. 445/2000 artt. 46 e 47, riguardanti la dichiarazione dei familiari conviventi compilate utilizzando la modulistica da scaricare dal sito internet della Prefettura di competenza dove hanno sede legale le imprese;
- le informazioni necessarie alla verifica della regolarità contributiva;
- il pagamento della marca da bollo (per i soli soggetti giuridici privati);
dichiarazione di partecipazione allo studio della struttura sanitaria sottoscritta dal legale rappresentante della struttura unitamente al documento di identità nel caso di sottoscrizione olografa.
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Ai fini dell’assegnazione del contributo il progetto deve superare l’istruttoria amministrativa-formale e la valutazione tecnica che prevede l’applicazione dei seguenti criteri:
Istruttoria amministrativa-formale:
- regolarità e completezza della procedura di presentazione della domanda;
- verifica dei requisiti soggettivi del soggetto che presenta la domanda;
- verifica della scheda (Allegato A) che descrive i contenuti dell’analisi e che indica la/e strutture sanitarie che metteranno a disposizione le informazioni necessarie alla simulazione sul territorio lombardo, in termini di coerenza della stessa con le finalità dell’iniziativa.
I criteri di cui sopra devono essere tutti valutati positivamente, pena il non superamento della valutazione amministrativa formale della proposta progettuale.
Per la valutazione amministrativa formale dei progetti Regione Lombardia si avvale di un nucleo di valutazione interno alla Direzione Ricerca, Innovazione, Università, Export e Internazionalizzazione, nominato dal Direttore Generale in coerenza con la normativa in materia di prevenzione della corruzione nella Pubblica Amministrazione (L. 190/2012) e del Piano di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza di Regione Lombardia 2019-2021 (DGR n. 1222 del 04/02/2019).
Valutazione tecnica
Solo le proposte che hanno superato la valutazione amministrativa formale, approvata con decreto regionale, saranno valutate tecnicamente sulla base dei 5 criteri seguenti:
- Eccellenza scientifica (25 punti)
- Impatto atteso, in particolare sulle politiche pubbliche regionali (25 punti)
- Aspetti etico-sociali-giuridici (20 punti)
- Responsabilità della Ricerca e Innovazione (15 punti)
- Qualità ed efficienza dell’implementazione (15 punti)
Ai fini del superamento della valutazione tecnica lo studio di fattibilità deve ottenere un punteggio minimo pari a 80/100.
Con riferimento al criterio 2, si sottolinea che i risultati degli studi finanziati dovranno essere utili per la pianificazione di politiche regionali, relativamente alla applicabilità del sequenziamento genomico per screening neonatali: i risultati attesi e la descrizione dell’impatto delle proposte dovranno consentire una sufficiente valutazione di questi aspetti.
Con riferimento al criterio 4, le proposte dovranno spiegare come intendono coinvolgere stakeholder e i cittadini, facilitare l’accesso ai risultati scientifici e considerare le questioni etiche nel contenuto e metodo della loro ricerca.
Ai fini della valutazione tecnica dei progetti Regione Lombardia, per il tramite della Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica (FRRB), si avvale di un nucleo di valutazione composto da tre (3) esperti indipendenti di livello internazionale sulla base delle discipline oggetto dell’iniziativa, in coerenza con la normativa in materia di prevenzione della corruzione nella Pubblica Amministrazione (L. 190/2012) e del Piano di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza di Regione Lombardia 2019-2021 (DGR n. 1222 del 04/02/2019). A tale nucleo si aggiungono due componenti interni di cui uno di Regione Lombardia e uno della Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica.
Le risultanze progettuali saranno oggetto di analisi da parte di FRRB per il tramite del Nucleo Tecnico di Valutazione e saranno restituite a Regione Lombardia per consentire l’orientamento delle politiche pubbliche regionali di settore.
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Il Responsabile del Procedimento è il Dirigente pro-tempore della Struttura Competitività delle imprese nei mercati esteri della DG Ricerca, Innovazione, Università, Export e Internazionalizzazione.